E’ il mitico Pasquale De Gregorio. Io lo chiamo papi perché ad andare in oceano con lui ci si sente un po’ come un bambino che va ai giardini con il suo papà, e felice si allontana, rischia i giochi difficili ma sa che non gli succederà nulla perché c’è il papà che lo sorveglia e che lo protegge.
E’ un amico ma soprattutto una persona elegante, discreta e che sa veramente stare al mondo in qualsiasi contesto e dal quale abbiamo tutti solo da imparare.
E’ davvero un privilegio per noi ma soprattutto per me averlo a bordo e sarò sempre riconoscente a Pasquale e ad Oriana per la meravigliosa opportunità che ci ha concesso.
Non è facile per un uomo che ha attraversato tutti gli oceani da solo e con barche molto ma molto più competitive ritrovarsi con un equipaggio di smandrappati e con una barca che è certamente sicura ma che non fa della velocità una sua speciale prerogativa . Mi auguro di non tediarlo abbastanza.